Cosa sono i prodotti White Label: Significato e opportunità
Suggerimenti / 20.02.2025
Hai mai sentito parlare di prodotti white label? Sai cosa sono e perché sono così importanti nel mondo dell’e-commerce e, in generale, delle vendite?
Il white labeling è una pratica che prevede una collaborazione tra produttori e rivenditori, una sinergia particolarmente vantaggiosa per i venditori, che hanno l’opportunità di applicare il proprio marchio sul prodotto. Questo processo è utilizzato in moltissimi settori, come la cosmetica, l’abbigliamento e l’alimentare.
Ma andiamo più nel dettaglio: cosa si intende per white label? Come funziona? Quali sono le sfide e le opportunità? E come avviare un business in questo settore?
TABLE OF CONTENTS
Significato di white label
Il white label, che possiamo letteralmente tradurre in italiano come “etichetta bianca”, è un modello di business che continua a diffondersi in numerosi settori.
Questo modello prevede che un produttore realizzi un prodotto o un servizio, lo venda a un’azienda che, sotto il proprio marchio, si occupa delle vendite.
Il white label ha il grande vantaggio di permettere alle aziende di immettere sul mercato prodotti a proprio marchio, che siano cosmetici, alimenti o abbigliamento, senza doverli produrre direttamente. Questi prodotti offrono la possibilità di migliorare la brand awareness delle aziende e distinguersi nel mercato.
Si tratta di un modello decisamente vantaggioso e flessibile, che consente alle aziende di adattarsi rapidamente alle tendenze e alle preferenze dei consumatori, offrendo prodotti di marca a costi accessibili, anche a un pubblico ampio.
Come funziona il white labelling
I prodotti white label sono facili da comprendere. Si tratta infatti di un processo in cui un produttore crea un prodotti o servizi generici, cioè senza etichette.
Il produttore mette a disposizione un prodotto di qualità e garantisce una certa capacità di produzione di un quantitativo stabilito di beni.
A questo punto, il produttore cerca – o viene contattato da – possibili partner disposti a:
- Inserire tale prodotto nel proprio catalogo.
- Personalizzarlo con il proprio marchio logo e packaging.
- Venderlo.
Così, un articolo senza etichetta (o generico) diventa un prodotto unico e distintivo per l’azienda.
Alla base del funzionamento del white labeling c’è chiaramente una collaborazione tra i fornitori e i venditori che devono stabilire dei termini che possono variare in base alle condizioni stabilite nel contratto.
Ad esempio, si può ottenere un’esclusiva commerciale sui prodotti (private label), stabilendo chi si occuperà delle attività di marketing e dell’assistenza clienti, e definendo le percentuali sulle vendite. Ogni accordo può essere strutturato in modo diverso, a seconda delle necessità di ciascuna parte.
Esistono anche piattaforme specializzate che mettono in contatto produttori e venditori, i quali possono così collaborare nella gestione degli ordini e dell’elaborazione. Questo modello è particolarmente vantaggioso perché consente anche alle piccole imprese di entrare nel settore, accedendo a opportunità di vendita e pagamenti online a livello globale.
La differenza tra prodotti white label e private label
Il mondo dell’e-commerce offre oggi molteplici soluzioni che rispondono a diverse esigenze che un’azienda può avere.
Con i prodotti white label abbiamo visto essere un modello in cui un produttore produce beni o servizi e li commercializza attraverso aziende che li vendono sotto il proprio marchio.
Un modello simile è quello del private label, una soluzione che però presenta alcune differenze ed è per molti aspetti, ancora più interessante.
Nel caso dei prodotti private label, l’azienda fornitrice produce prodotti sviluppati in maniera specifica per un singolo rivenditore o un singolo brand. Qui, i rivenditori assumono un ruolo ancora centrale e spesso hanno la possibilità (anzi, devono) di influenzare significativamente la tipologia di prodotto venduto, specificamente il design e gli ingredienti, per esempio.
I prodotti private label si differenziano dunque ancora di più sul mercato e possono contribuire notevolmente ad aumentare le attività di branding, migliorando così il modo in cui l’azienda viene percepita.
Tuttavia, questo modello prevede sicuramente un investimento iniziale maggiore, ma dall’altra parte ci sono profitti che potrebbero risultare molto più elevati nel lungo termine.
Settori chiave per il white labelling
Il white label è un modello di business che trova oggi applicazione in numerosi settori.
Vediamo i principali.
1. Cosmetica
Uno dei settori più dinamici, con la presenza di numerosi articoli come creme, shampoo, trucchi e altri prodotti personalizzati di bellezza con il marchio del venditore.
Molti brand emergenti nel settore della cosmetica utilizzano la pratica del white label per creare prodotti senza dover investire in costose infrastrutture produttive, adattandosi alle preferenze dei clienti.
2. Alimentare e bevande
Anche in questo settore c’è un grande fermento. I prodotti white label vengono spesso utilizzati come alternative a marchi più noti, con un miglior rapporto qualità-prezzo.
Molte catene di supermercati offrono prodotti alimentari, bevande e snack a proprio marchio, aumentando i margini di profitto e la fidelizzazione dei clienti.
3. Tecnologia
In questo caso, molte aziende propongono piattaforme, software di gestione aziendale, o strumenti per il marketing digitale, venduti con il loro marchio, ma elaborati da altre aziende.
Questo permette ai venditori di concentrarsi sul marketing, sull’assistenza clienti e altre attività strategiche, mentre i produttori si occupano dello sviluppo e della produzione.
4. E-commerce
Anche il settore dell’e-commerce vede un’ampia applicazione dei prodotti white label. Numerosi professionisti vendono prodotti realizzati da altre aziende, però personalizzati con il proprio marchio.
Questo consente loro di espandere il catalogo, gestire più facilmente la logistica e concentrarsi su attività come la consegna, la messa in sconto dei prodotti e il servizio clienti.
Un settore molto interessante è quello del merchandising, come la stampa on demand, particolarmente diffuso nel mercato online.
Esempi di prodotti e casi di successo
Come professionista potresti ora essere davvero interessato. Forse stai pensando di creare la tua piattaforma e iniziare la produzione di articoli white label, o forse stai valutando di acquistarli e far così decollare le vendite della tua azienda.
Prima di prendere qualsiasi decisione però, dai anche uno sguardo ai nostri esempi di prodotti e casi di successo nel settore del white label:
- Kirkland Signature – questa linea di Costco mette a disposizione dei clienti una vasta gamma di prodotti, tra cui alimenti, bevande e articoli per la casa. Un marchio oggi sempre più riconosciuto e apprezzato dai consumatori per l’ottimo rapporto qualità-prezzo.
- Sainsbury’s “Taste the Difference” – la linea offre prodotti alimentari premium, pensati per chi cerca un livello superiore di qualità. Un marchio particolarmente apprezzato nel mercato britannico, sinonimo di eccellenza e gusto raffinato.
- White Labeling di Amazon – la strategia di white labeling è una molto utilizzata da Amazon, che sfrutta questo modello di business per lanciare prodotti come i dispositivi Echo, tra cui Alexa. Questi articoli non sono prodotti direttamente dall’azienda, ma vengono venduti con il marchio Amazon.
- Amazon Basics – con questa linea il colosso dell’e-commerce mette a disposizione una vastissima gamma di prodotti white label, che spaziano dalle batterie alle attrezzature per ufficio, fino agli articoli sportivi e persino alla moda.
- Fashion Nova – nel mondo del fast fashion, Fashion Nova è uno dei brand più noti per la vendita al dettaglio. Ha costruito il suo successo grazie a prodotti white label, un potente marketing d’influenza e una presenza strategica sui social media.
- Kylie Cosmetics – nel settore beauty, Kylie Cosmetics è un marchio di riferimento. Propone prodotti come rossetti, fondotinta e ombretti, realizzati da aziende terze ma venduti con il suo marchio. L’azienda si occupa principalmente di branding, marketing e distribuzione.
- Fenty Beauty – creato dalla cantante Rihanna, questo brand segue un modello simile, offrendo cosmetici white label di alta qualità, pensati per un’ampia gamma di tonalità di pelle e molto apprezzati dal pubblico.
- Printful – nel settore della stampa on demand, un esempio di successo è Printful. Questa azienda americana, nata nel 2013, è oggi tra le più conosciute nel settore del White Labeling, offrendo soluzioni per la personalizzazione e la vendita di prodotti stampati su richiesta.
Questi esempi mostrano l’applicazione di white label strategie in diversi settori. Per ottenere il massimo successo del modello bisogna adattare il white labelling alle esigenze del tuo business.
Vantaggi e svantaggi dei prodotti white label
Dedicarsi alla vendita di prodotti white label è a nostro avviso un’ottima idea imprenditoriale. Tuttavia è bene tenere sempre a mente non solo i vantaggi, ma anche gli svantaggi e i problemi che questo modello potrebbe causare.
I vantaggi del white labeling
Uno dei principali punti di forza del white labeling è la drastica riduzione dei costi di realizzazione e sviluppo del prodotto.
Non dover affrontare le fasi di progettazione, test e prototipazione permette alle aziende di concentrarsi direttamente su altre attività strategiche, come il marketing, la logistica e la gestione dei social media.
Un altro aspetto interessante è la possibilità di ampliare rapidamente il catalogo prodotti, garantendo un’elevata adattabilità alle tendenze di mercato. Questo è particolarmente vantaggioso per le piccole imprese, che spesso non dispongono di capitali ingenti da investire nello sviluppo di nuovi prodotti.
Inoltre, il white labeling consente di entrare praticamente in qualsiasi settore, anche senza competenze specifiche, a patto di scegliere con attenzione il fornitore giusto.
Le sfide del white labeling
Nonostante i suoi punti di forza, questo modello presenta anche alcuni rischi da considerare attentamente.
Prima di tutto, i fornitori potrebbero vendere prodotti simili anche ai concorrenti, rendendo difficile differenziarsi sul mercato. Inoltre, la qualità del prodotto non è sotto il diretto controllo del rivenditore, il che può comportare problemi in termini di affidabilità e soddisfazione del cliente.
Un altro aspetto critico è la dipendenza dal produttore. Se quest’ultimo decide di aumentare i costi, ridurre la produzione o affronta problematiche operative, l’azienda rivenditrice potrebbe trovarsi in difficoltà.
Per questo motivo, prima di avviare un’attività white label, è essenziale valutare con attenzione sia i vantaggi che i possibili rischi, scegliendo con cura i fornitori e definendo una strategia efficace per distinguersi sul mercato.
Come iniziare con il modello white label: 4 semplici step
Avviare un’attività di white label può essere l’occasione giusta per far decollare le vendite del tuo negozio online e incrementare le transazioni via i terminali POS.
Come vedremo l’iter non è molto diverso dall’aprire qualsiasi altro business, sia esso un negozio fisico o un sito e-commerce. Tuttavia, per avere successo, è fondamentale seguire alcuni passaggi chiave.
1. Crea un business plan e analizza il mercato
Il primo step è la realizzazione di un business plan dettagliato, che includa ricerche di mercato approfonedite e un’analisi SWOT (punti di forza, debolezze, opportunità e minacce).
Questo permette di identificare con precisione una nicchia promettente e comprendere le reali possibilità di crescita, differenziazione nel settore scelto e i potenziali ricavi .
Durante questa fase, è importante anche costruire un piano finanziario per la gestione delle spese aziendali. Se decidi di intraprendere questo percorso, noi di myPOS ti mettiamo a disposizione numerosi strumenti come il conto online business per gestire al meglio la tua attività di white labeling.
2. Seleziona con cura i fornitori
Una volta individuata la nicchia giusta, bisogna concentrarsi sulla scelta dei fornitori.
Le caratteristiche da cercare in un fornitore partner affidabile includono:
- Qualità del prodotto, per soddisfare le esigenze dei clienti.
- Tempi di consegna ottimali, per evitare ritardi e problemi logistici.
- Possibilità di personalizzazione, così da adattare il prodotto al proprio brand e renderlo riconoscibile.
Scegliere con cura i fornitori è fondamentale per costruire un business solido e duraturo. Il consiglio che ti offriamo è di prenderti il tempo necessario per valutare le opzioni e negoziare accordi vantaggiosi.
3. Crea un brand forte e riconoscibile
A questo punto, il successo della tua attività dipenderà dalla capacità di costruire un marchio distintivo.
Per promuovere il tuo brand, il tuo focus deve essere su:
- Strategie di marketing digitale, con particolare attenzione alla SEO e alla visibilità online.
- Gestione dei social media, per creare una community e fidelizzare i clienti.
- Packaging e logo, elementi essenziali per rendere il brand riconoscibile e competitivo sul mercato.
La differenziazione del tuo white label brand, infatti, si basa sulle capacità della tua azienda di comunicare un’identità forte e creare un’esperienza unica per il cliente.
4. Considera gli aspetti legali
Infine, prima di entrare sul mercato, è importante valutare anche eventuali aspetti legali. Ad esempio, potrebbe essere utile consultare un esperto per la registrazione del marchio, così da proteggere la propria identità aziendale e prevenire eventuali problemi futuri.
Se intendi avviare un’attività white label, ecco alcune delle normative più rilevanti in Italia:
- Decreto Legislativo 145/2017 – regola le attività di etichettatura dei prodotti alimentari. In generale, le etichette devono includere informazioni come il sito di produzione, luogo di confezionamento, ingredienti e valori nutrizionali.
- Codice del Consumo (D.Lgs. 206/2005) – disciplina i prodotti non alimentari, regolando le informazioni che devono essere fornite ai consumatori per garantire trasparenza e sicurezza.
- Codice della Proprietà Industriale (D.Lgs. 30/2005) – riguarda la registrazione di un marchio, fondamentale per chi vuole tutelare il proprio brand nel mercato.
- Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR – UE 2016/679) – per la gestione e la protezione dei dati personali
- Codice Civile – definisce le diverse forme giuridiche per avviare un’attività, tra cui ditta individuale, Società a responsabilità limitata (SRL), Società per azioni (SPA).
In Italia, avviare un’attività richiede una profonda conoscenza delle normative e dei riferimenti legali. Per questo motivo, è quasi indispensabile consultare esperti del settore, come avvocati e commercialisti, soprattutto se si opera in settori regolamentati, come l’alimentare o la cosmetica.
Seguendo questi passaggi, l’attività white label avrà basi solide per crescere e distinguersi in un mercato competitivo.
Prodotti white label: Conclusioni
In questa guida speriamo di averti fornito tutte le informazioni che cercavi sui prodotti white label.
Il white labeling offre un’opportunità di crescita per chi vuole creare un proprio brand senza affrontare costi elevati per prodotti fisici o il lavoro per svilupparli. Dopo aver trovato un fornitore affidabile, hai solo il compito interessante di investire tempo in attività marketing e operazioni logistiche.
Seguendo i consigli di questo articolo, potrai affrontare le sfide di white labelling con successo e creare un brand sostenibile nel futuro.
Domande frequenti
Quali sono i costi iniziali per avviare un’attività di white label?
Per iniziare con il tuo proprio white label brand, dovrai considerare una serie di costi iniziali, in particolare quelli legati allo sviluppo del tuo brand e negozio. Inoltre, dovrai prevedere un budget consistente per le attività di marketing e per altre spese, come l’organizzazione della logistica e delle fasi di consegna.
Come scegliere il giusto produttore per prodotti white label?
Per scegliere il giusto prodotto white label, è fondamentale fare delle ricerche approfondite online, testare tu stesso la qualità del prodotto, assicurarti che i tempi di consegna siano rapidi e che ci sia flessibilità nella personalizzazione. Ti consigliamo di richiedere dei campioni, verificare le recensioni e stipulare un contratto chiaro che definisca tutti i termini dell’accordo.
Quali sono le tendenze nel mercato dei prodotti white label?
Il mercato del white label è molto dinamico, e sicuramente i prodotti ecosostenibili come i cosmetici naturali, realizzati con packaging riciclabili, possono essere un’alternativa da considerare. Inoltre, un’area di grande potenziale potrebbe essere la nicchia di persone interessate ai servizi digitali, come software e strumenti white label.
Quali strumenti di marketing per promuovere prodotti white label?
Le piattaforme social come Instagram e TikTok sono fondamentali per raggiungere il pubblico giusto, ma non sottovalutare anche le attività di branding, email marketing e le collaborazioni con influencer. È importante anche la creazione di contenuti educativi di valore e non dimenticare di offrire sconti mirati e programmi di fidelizzazione per i tuoi clienti più affezionati.