Codice destinatario: Cos’è il codice SDI e come si utilizza
Suggerimenti / 19.06.2023
Il termine “codice destinatario”, anche noto come “codice SDI” (Sistema di Interscambio), è diventato di grande rilevanza in Italia negli ultimi anni. In particolare, a partire dalla legge di bilancio del 2018, da quando l’obbligo di emettere la fatturazione elettronica è stato esteso praticamente a tutti i soggetti con partita IVA.
In questa guida approfondiremo il concetto di codice destinatario, rispondendo a tutte le domande comuni come la sua individuazione, l’indicazione corretta, come ottenerlo e perché è importante conoscerlo.
Indice dei Contenuti
- Cos’è il codice destinatario
- Come trovare il codice SDI di un’azienda
- Quale codice destinatario inserire in caso privati senza P.Iva
- Il codice destinatario di un cliente estero
- Il codice destinatario della Pubblica Amministrazione
- Come ottenere il proprio codice destinatario
- Perché è importante inserire il codice destinatario dei clienti?
- Diversi tipi di codice destinatario
- Come fare se il codice destinatario è sconosciuto?
Cos’è il codice destinatario
Il codice destinatario è un codice composto da sette cifre generato dal Sistema di Interscambio (SDI) nell’ambito della fatturazione elettronica. Rappresenta l’indirizzo telematico che identifica il destinatario di una fattura elettronica.
Durante la creazione di una fattura elettronica, è possibile inserire il codice destinatario prima di inviarla.
Il Sistema di Interscambio (SDI) esegue una verifica per garantire che il destinatario sia corretto confrontando il codice con le informazioni registrate nel sistema.
Il codice destinatario quindi fornisce un’indicazione chiara sull’identità del destinatario, assicurando che la fattura elettronica arrivi correttamente.
Come trovare il codice SDI di un’azienda
Per trovare il codice destinatario di un’azienda, è necessario collegarsi al sito web dell’Agenzia delle Entrate, accedere all’area riservata, creare una nuova fattura e, dopo aver inserito la partita IVA del cliente, fare clic su “Recupera Dati Anagrafici e di Registrazione”.
Ecco i passaggi dettagliati per completare la procedura:
- Accedi all’area riservata dell’Agenzia delle Entrate: Il codice destinatario può essere recuperato dalla sezione Fatture e Corrispettivi. Puoi accedere inserendo il codice fiscale o il codice entrate, oppure tramite SPID, CIE o CNS.
- Crea una nuova fattura: Dalla schermata aperta, fai clic su Fatturazione elettronica e Conservazione, e scegli tra fattura ordinaria, semplificata o PA.
- Genera la fattura: Inserisci i tuoi dati e successivamente quelli del cliente. Dovrai fornire vari identificativi fiscali, tra cui la partita IVA, il nome, il cognome, la denominazione e l’indirizzo del cliente.
- Recupera il codice destinatario: Dopo aver inserito i dati, fai clic sul pulsante “Recupera Dati Anagrafici e di Registrazione”. Il codice destinatario del cliente apparirà automaticamente nella parte inferiore.
È importante notare che la procedura appena descritta funziona nella maggior parte dei casi. Tuttavia, se la fattura è destinata alla Pubblica Amministrazione, è possibile trovare facilmente il codice consultando gli archivi digitali su indicepa.gov.it.
Ricorda inoltre che una fattura è considerata regolarmente emessa solo se viene inserito almeno uno tra il codice SDI e l’indirizzo PEC del cliente. In caso contrario, il sistema non sarà in grado di recapitare correttamente la fattura al destinatario.
Quale codice destinatario inserire in caso privati senza P.Iva
Per inviare una fattura elettronica a un privato che non possiede né il codice destinatario né un indirizzo PEC, è possibile procedere inserendo il codice “0000000”, sette zeri, nel campo del codice destinatario e lasciare vuota la sezione dedicata alla PEC. È comunque
necessario indicare il codice fiscale del cliente.
Utilizzando questa procedura, è possibile inviare la fattura a un privato senza codice destinatario né PEC. Ulteriori informazioni più dettagliate sono contenute nel Provvedimento 89757.
In particolare, seguire questa procedura comporta l’obbligo di consegnare al cliente una copia della fattura, che può essere in formato elettronico o cartaceo. Il cliente, dal suo canto, può sempre verificare la presenza della fattura collegandosi alla propria area riservata sul sito web dell’Agenzia delle Entrate.
Il codice destinatario di un cliente estero
Per emettere una fattura verso un cliente estero, è necessario inserire il codice XXXXXXX (sette caratteri) nel campo del codice destinatario, indipendentemente dal paese di residenza dell’azienda o del privato.
Per quanto riguarda gli altri campi richiesti durante la compilazione della fattura elettronica per l’estero, ricordiamo quanto segue:
- L’ID paese corrisponde alla sigla del paese in cui risiede il cliente. Ad esempio, ES per la Spagna o DE per la Germania.
- Per il campo CAP, è possibile compilare inserendo 00000 (valore generico).
- Per l’ID codice, è possibile inserire un codice identificativo generico del cliente. Questa voce non è controllata dall’Agenzia delle Entrate.
Dopo aver compilato tutti i campi, è possibile procedere con l’invio della fattura, avendo cura di conservare una copia cartacea o digitale da consegnare al cliente.
Il codice destinatario della Pubblica Amministrazione
Per inviare una fattura alla Pubblica Amministrazione, è possibile recuperare il codice dell’ufficio destinatario collegandosi al portale dell’Agenzia per l’Italia Digitale. Una volta sul portale, è necessario seguire questi passaggi:
- Fare clic sulla sezione “Consultazione”
- Selezionare l’opzione “Ricerca Domicili Digitali”
- Inserire alcune parole chiave che identificano l’ufficio della Pubblica Amministrazione
- Avviare la ricerca per ottenere i risultati corrispondenti.
Tra i risultati della ricerca, sarà possibile identificare il codice univoco dell’ufficio, noto come codice univoco d’ufficio (CUU) o codice IPA.
Questo codice è composto da sei caratteri e ha la stessa funzione del codice destinatario: permette di individuare correttamente a chi è indirizzata la fattura. Attraverso il portale, è possibile identificare i codici di vari enti della Pubblica Amministrazione italiana, come Ministeri, Enti Locali, Aziende Sanitarie, Università e altri.
Come ottenere il proprio codice destinatario
Non tutti i titolari di partita IVA possono utilizzare il codice destinatario per la ricezione delle fatture elettroniche. Questo codice non è univoco per ogni soggetto, ma viene assegnato direttamente ad alcuni fornitori di servizi che gestiscono l’invio e la ricezione delle fatture elettroniche.
Pertanto, se si desidera conoscere il proprio codice destinatario, è necessario verificare se si sta utilizzando un fornitore di servizi abilitato. Successivamente, è possibile consultare il codice riportato dai vari operatori (software house) abilitati in Italia. Di seguito sono riportati alcuni esempi di codici destinatario:
- KRRH6B9 (Aruba)
- OLCJ82K (Olivetti)
- RWB54P8 (Intesa San Paolo)
- XL13LG4 (Infocert)
Come titolare di partita IVA, l’unica cosa che è possibile fare è segnalare il codice destinatario all’Agenzia delle Entrate per la registrazione. In questo modo, sarà possibile utilizzarlo come alternativa all’indirizzo PEC per la ricezione delle fatture.
Per richiedere la registrazione del codice destinatario, è necessario accedere all’area riservata del sito dell’Agenzia delle Entrate. La procedura da seguire è la seguente:
- Cliccare su “Registrazione dell’indirizzo telematico per ricevere tutte le fatture elettroniche”
- Inserire il codice destinatario
- Fare clic su “Aggiorna” per completare la registrazione
Perché è importante inserire il codice destinatario dei clienti?
Il codice destinatario SDI è importante perché conoscerlo ti consente di inviare correttamente le fatture ai tuoi clienti. Rappresenta una valida alternativa all’indirizzo PEC, consentendoti di ridurre i tempi di invio della fattura e garantendo che il documento arrivi correttamente al destinatario. Ecco in dettaglio tre motivi principali per utilizzarlo:
- Invio delle fatture al giusto destinatario: Il codice SDI evita che le fatture vadano smarrite o non vengano consegnate correttamente. Utilizzando il codice destinatario, puoi indirizzare la fattura direttamente al sistema di interscambio elettronico e assicurarti che raggiunga il destinatario desiderato.
- Tracciabilità: Il codice destinatario facilita la tracciabilità delle transazioni. Questo può essere utile nel caso in cui tu sia soggetto a un controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate o di altre autorità competenti. La presenza del codice destinatario consente di documentare e monitorare le transazioni in modo chiaro e preciso.
- Rispetto delle norme: Il codice destinatario è essenziale per rispettare l’obbligo di fatturazione elettronica, che si applica a tutti i titolari di partita IVA. Utilizzando correttamente il codice destinatario SDI, assicuri la conformità alle norme e alle disposizioni previste per la fatturazione elettronica.
In definitiva, il codice destinatario consente di creare un archivio virtuale relativo alla tua azienda, dove tutte le fatture con lo stesso codice possono essere facilmente archiviate e consultate. Questo semplifica ulteriormente la fase di archiviazione e consultazione delle fatture emesse, garantendo una gestione più efficiente dei documenti commerciali.
Diversi tipi di codice destinatario
Il codice destinatario SDI è solo uno dei numerosi codici utilizzati per identificare correttamente il beneficiario di un pagamento digitale. Oltre al codice destinatario SDI, ci sono altri codici importanti che possono esserti utili. Ecco una panoramica dei principali codici utilizzati:
- Codice destinatario PEC: L’indirizzo di posta certificata (PEC) funge da codice destinatario in quanto permette di identificare univocamente un soggetto. La PEC è collegata a una casella di posta elettronica certificata, che è protetta e utile per inviare e ricevere comunicazioni ufficiali.
- Codice destinatario SdI PA: Il Sistema di Interscambio delle Pubbliche Amministrazioni (SdI PA) svolge le stesse funzioni del codice destinatario SDI, ma è utilizzato per identificare univocamente un ufficio o un dipartimento della Pubblica Amministrazione.
- Codice IBAN: Il codice IBAN è strettamente legato ai pagamenti digitali. Sebbene non sia utilizzato specificamente nell’ambito dell’invio delle fatture elettroniche, la sua funzione è quella di identificare il destinatario tramite il numero di conto corrente bancario.
- Codice BIC/SWIFT: Analogamente al codice IBAN, il codice BIC/SWIFT può essere considerato un codice destinatario in senso ampio. Questo codice è utilizzato per facilitare le transazioni internazionali, garantendo che le transazioni siano corrette e sicure.
Come fare se il codice destinatario è sconosciuto?
In caso di codice destinatario sconosciuto si può invia ugualmente la fattura. Non saperlo infatti non compromette l’invio corretto della fattura elettronica, a condizione che si conosca almeno l’indirizzo PEC del destinatario.
È sufficiente inserire “0000000” (sette volte zero) e inviare comunque la fattura. Lo stesso vale per un cliente estero, dove è possibile semplicemente inserire “XXXXXXXX” nel campo dedicato.
In conclusione, il codice destinatario, sebbene utile in molti casi, non è necessario essere in possesso del cliente. La fattura può essere emessa utilizzando uno dei metodi elencati in questo articolo.
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