Come aprire un distributore automatico h24: costi e requisiti
Suggerimenti / 15.03.2024
Aprire un’attività di distributori automatici è un’idea interessante. L’investimento iniziale non è elevato, l’impegno richiesto non è eccessivo e i ritorni economici possono essere gratificanti.
Tuttavia, bisogna avventurarsi nel settore del vending con la giusta consapevolezza, tenendo presenti i rischi e adottando tutte le precauzioni necessarie per rendere il business davvero redditizio.
In questa guida vedremo tutto ciò che c’è da sapere riguardo all’apertura di distributori automatici h24, partendo dai passaggi fondamentali da seguire per poi approfondire gradualmente tutti gli altri dettagli.
Indice dei Contenuti
- I passaggi fondamentali per aprire un’attività di distributori automatici
- Quanto costa aprire un distributore automatico?
- Quanto costa installare un distributore automatico?
- Quanto si guadagna da un distributore automatico?
- I rischi della gestione di un’attività di distributori automatici
- Aprire un’attività di distributori automatici: Conclusione
I passaggi fondamentali per aprire un’attività di distributori automatici
Aprire un qualsiasi negozio o attività economica richiede l’adempimento di un iter ben preciso. Di solito, si inizia con la creazione di un business plan, per poi raccogliere tutte le informazioni necessarie per avviare l’attività dei distributori automatici: ottenere licenze, permessi e completare altre procedure burocratiche come l’apertura della partita IVA e l’iscrizione al registro delle imprese.
È essenziale anche comunicare l’inizio dell’attività. Nel frattempo, è importante individuare i fornitori giusti e stipulare un’assicurazione contro furti, danni e vandalismo. È necessario anche definire obiettivi di fatturato e di profitto, tra altre cose.
In breve, l’idea che si tratti di un’attività che si gestisce da sola non è del tutto corretta. Vediamo quindi più dettagliatamente i passaggi fondamentali.
Realizzare il business plan
Il business plan è un documento essenziale che deve essere preparato in ogni caso prima di aprire qualsiasi attività commerciale.
Se desideri quindi aprire distributori automatici h24, è fondamentale condurre un’analisi approfondita che possa definire al meglio lo sviluppo dell’attività per i prossimi 3-5 anni. Un business plan deve contenere diverse sezioni dedicate:
- Descrizione dell’attività
- Analisi del mercato e della concorrenza
- Piano finanziario con proiezioni di fatturato e redditività
- Dettagli sui prodotti e servizi venduti
- Dettagli sugli accordi presi con i fornitori
- Opportunità e minacce del mercato
Definire questi aspetti è essenziale per avere un piano ben delineato su carta da seguire e per valutare la fattibilità economica del progetto.
Leggi per aprire un negozio di distributori automatici
Vediamo ora quali leggi e norme consultare prima di aprire un negozio di distributori automatici. Le regole da rispettare sono molte. Oltre ai requisiti morali sempre richiesti, possiamo fare riferimento a:
- Fatturazione e adempimenti amministrativi: Il Decreto legislativo del 5 agosto 2015 n. 127 definisce dal punto di vista fiscale come dovresti gestire i distributori automatici. Qui trovi, ai vari articoli, le modalità previste per la fatturazione elettronica, la trasmissione dei dati e dei corrispettivi, e gli adempimenti amministrativi e contabili.
- Requisiti professionali: È richiesto essere in possesso di un titolo di studio e frequentare un corso SAB riconosciuto essenziale per la somministrazione di alimenti e bevande e un corso HACCP.
- Requisiti strutturali e alimentari: Il locale scelto dove installare i distributori automatici deve rispettare norme urbanistiche, garantire la sicurezza dei lavoratori e l’igiene. Inoltre, bisogna garantire che gli alimenti siano conservati in luoghi idonei. Queste norme sono meglio specificate nel Decreto legislativo del 6 novembre 2007, n. 193.
Requisiti per aprire un distributore automatico
Questi sono i passi necessari per avviare qualsiasi attività. Pertanto, con il supporto di un commercialista, dovrai occuparti di:
- Aprire la partita IVA
- Presentare la SCIA al comune (Segnalazione Certificata di Inizio Attività)
- Iscrivere l’attività alla Camera di Commercio
- Aprire le posizioni INPS e INAIL (quest’ultima in caso di dipendenti)
Nel caso in cui tu desideri vendere anche sigarette e tabacchi, il procedimento diventa ancora più complesso. Questi prodotti devono essere installati in prossimità di un tabaccaio e rispettare le disposizioni stabilite dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
Individuare la location giusta
Un altro aspetto da non trascurare riguarda la scelta del luogo dove installare i distributori automatici.
Non è necessario un locale molto grande, ma è importante individuare spazi in affitto o in vendita nelle zone più frequentate della città o del paese. In tal senso, consigliamo di cercare disponibilità di locali nelle vicinanze di:
- Centri commerciali
- Uffici
- Stazioni ferroviarie e metropolitane
- Università
- Ospedali
- Parchi e giardini
Il costante flusso di persone, unito a una bassa concorrenza, può fare una grande differenza nel determinare il successo o l’insuccesso dell’attività.
Scegliere il distributore automatico e il servizio di assistenza giusto
Infine, è importante porre molta cura nella scelta dei fornitori sia per i distributori che per i prodotti.
È fondamentale individuare quali prodotti sono più richiesti dal mercato. Questi possono includere:
- Bevande
- Snack
- Cibi freschi
- Piatti pronti
- Gadget
È inoltre importante optare per distributori affidabili e innovativi. Molti distributori automatici ad esempio, oggi offrono la possibilità di pagamenti contactless, integrando un POS.
Questo vantaggio potrebbe fare la differenza, poiché offre a tutti la possibilità di acquistare anche a coloro che non dispongono di denaro contante. Assicurati infine che il fornitore scelto offra ampie garanzie, come ritirare i prodotti invenduti e garantire una fornitura costante di cibi, snack e bevande.
Quanto costa aprire un distributore automatico?
Aprire un’attività di distributori automatici h24, possiamo collocarla tra le attività che si possono aprire con pochi soldi.
I costi che dovrai sostenere per aprire un distributore automatico sono molteplici e si dividono in spese fisse, variabili, e una tantum. Iniziamo con le spese una tantum:
- Formazione
- Consulenza
- Adempimenti burocratici
Un investimento iniziale di circa 5.000 euro potrebbe essere sufficiente per queste spese.
Successivamente, ci sono i costi fissi, che dovrai sostenere regolarmente:
- Acquisto o noleggio dei distributori
- Manutenzione e pulizia
- Polizza assicurativa (furto e danni)
- Affitto o acquisto del locale
- Tasse e imposte
Infine, ci sono i costi variabili, che possono variare a seconda della situazione:
- Costo dei prodotti da vendere
- Costi per le utenze
- Costi per il marketing e la promozione
In definitiva, aprire un distributore automatico h24 può comportare un investimento iniziale che si aggira tra i 15.000 e i 20.000 euro. Le cifre riportate tuttavia sono indicative.
Ancora una volta, ti invitiamo a commissionare un business plan. Il documento può sicuramente aiutarti nel definire tutte le spese da sostenere nonché i possibili guadagni.
Quanto costa installare un distributore automatico?
L’installazione di un distributore automatico non è particolarmente costosa. Puoi optare per diverse soluzioni.
La prima consiste nell’acquistare direttamente dei distributori nuovi, diventarne quindi il proprietario a tutti gli effetti e ammortizzare i costi nel corso degli anni. Diciamo subito che questa è la soluzione più costosa. Un distributore per bibite costa dai 5.000 euro e può superare i 10.000 euro in caso di soluzioni più avanzate.
Se invece si desidera optare per soluzioni più economiche. Le alternative valutabili sono due. La prima è quella di acquistare dei distributori usati.
La scelta in questo caso è ampia, basta una breve ricerca nei marketplace dedicati all’usato per trovare varie soluzioni fornite da attività ormai chiuse o in procinto di chiudere.
Acquistare distributori automatici usati può portare un risparmio di circa il 50% rispetto al medesimo prodotto nuovo, tuttavia potrebbero esserci problemi, non avendo, in molti casi, più diritto alla garanzia o comunque acquistando un prodotto che non contiene tutte le più recenti tecnologie.
Infine, una terza strada ugualmente percorribile è quella di noleggiare i distributori automatici. La formula proposta in questo caso è per molti aspetti simile a quella di un franchising. Pertanto:
si noleggiano i distributori in cambio di un prezzo concordato con l’azienda distributrice e in cambio si può optare per tutte una serie di servizi aggiuntivi.
Molte aziende operanti nel settore vending infatti non solo si occupano della fornitura dei macchinari ma mettono a disposizione:
- Installazione
- Prodotti da rivendere (alimentari e bevande)
- Servizi di assistenza tecnica e manutenzione
- Formazione e consulenza
- Attività di pulizia e sanificazione
Chiaramente optare per una o un’altra soluzione ha dei vantaggi e degli svantaggi che il futuro gestore dell’attività deve valutare con cura.
Da un lato, avere proprietà del distributore garantisce maggiore controllo dell’attività, dall’altro bisogna sostenere costi maggiori. Viceversa, noleggiare un distributore automatico h24 può sollevare da tante incombenze ma vuol dire anche essere strettamente legati all’azienda che noleggia l’apparecchio.
Infine, anche acquistare distributori usati può essere vantaggioso ma come detto, bisogna considerare i vari rischi derivanti dall’utilizzo di un macchinario non più nuovo.
Quanto si guadagna da un distributore automatico?
Stimare i guadagni garantiti da un distributore automatico attivo 24 ore su 24, così come qualsiasi altra attività, non è mai semplice, poiché ci sono molte variabili da considerare.
Queste includono la modalità di acquisizione dei distributori (noleggio/acquisto), i tipi di prodotti venduti, il numero di prodotti venduti e i costi di gestione. In generale, i guadagni dipendono da fattori come:
- Il prezzo medio unitario dei prodotti venduti
- Il guadagno netto derivante dalla vendita dei prodotti
- La frequenza di utilizzo del distributore
- I costi di gestione
Anche se è difficile prevedere esattamente quanto ti troverai nel tuo conto aziendale alla fine dell’anno, possiamo fornire un’idea indicativa con il seguente esempio ipotetico:
Supponiamo che i costi dei prodotti siano di 0,50 euro ciascuno, con un prezzo di vendita di 1 euro per prodotto. Il guadagno lordo sarebbe quindi di 0,50 euro per prodotto. Supponiamo inoltre che vengano venduti 500 prodotti al giorno per ogni distributore, e che ci siano 5 distributori installati.
Se ogni distributore riesce a generare 100 euro di incassi al giorno, allora 5 distributori genererebbero un guadagno lordo totale di 500 euro al giorno, corrispondenti a 15.000 euro al mese.
Tuttavia, bisogna sottrarre circa i 3/4 di questo guadagno serve per coprire i costi dei prodotti, l’affitto del locale, la manutenzione, le utenze e altre spese fisse e variabili.
In questo caso, il guadagno netto stimato sarebbe di circa 3750 euro al mese, che è sicuramente superiore alla maggior parte degli stipendi medi italiano.
È importante notare che questa stima considera un lavoro intenso per ogni distributore, che dovrebbe vendere poco più di 4 snack/bevande simili ogni ora e dovrebbe beneficiare di un afflusso costante di clienti all’interno del locale.
I rischi della gestione di un’attività di distributori automatici
Chiudiamo questa guida dedicata a come aprire un negozio di distributori automatici
riportando alcuni dei più comuni rischi ai quali si potrebbe incorrere installando distributori funzionanti 24 ore su 24 in un locale non custodito o parzialmente custodito:
- Furti e atti vandalici: soprattutto in zone periferiche e scarsamente illuminate, non è raro che questi macchinari siano colpiti da atti vandalici o furti. È pertanto sempre necessario coprirsi con un’assicurazione.
- Guasti e lavori di manutenzione: soprattutto se non di ottima qualità, i distributori automatici possono incorrere in frequenti guasti. Ciò implica chiaramente l’intervento di un tecnico e ovviamente incorrere nella perdita generata dal distributore non funzionante.
- Reso dei prodotti: salvo diversi accordi, i prodotti a rapida scadenza potrebbero rappresentare un costo non indifferente. È importante controllare costantemente le date di scadenza e fare in modo che la percentuale di venduto rimanga la più bassa possibile.
- Scarso margine sui prodotti: tutto considerato, i prodotti forniti dai distributori automatici non possono essere venduti a prezzi molto più alti rispetto ai market nelle vicinanze. Pertanto, il margine di ricarico che è possibile ottenere potrebbe essere non sufficiente per coprire tutte le spese.
- Target poco propenso alla spesa: infine, bisogna considerare che i fruitori dei distributori automatici sono per lo più adolescenti e avventori. È improbabile che un consumatore con una propensione elevata alla spesa si rivolga a un distributore automatico. Ciò potrebbe limitare le vendite dei prodotti.
Aprire un’attività di distributori automatici: Conclusione
Nonostante non sia certo una delle attività più innovative a cui si possa pensare, aprire un’attività di distributori automatici, come abbiamo visto, ha dei pro e dei contro.
Tra i primi rientrano i bassi costi d’avvio, la non necessità di una formazione elevata e una discreta prospettiva di guadagno.
Tuttavia, ci sono numerosi altri fattori da considerare. Dal rischio di furti o atti vandalici, fino alla scelta della location, che potrebbe essere determinante per il futuro dell’attività.
In questa guida speriamo di averti fornito tutti gli elementi per valutare la fattibilità della tua nuova attività.
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