Costo del venduto: cos’è e come calcolarlo
Suggerimenti / 27.11.2024
Il costo del venduto è una componente molto importante, perché ci dà un’informazione chiara sull’insieme delle spese che un’azienda deve affrontare per produrre da zero o acquistare beni e servizi venduti alla propria clientela.
Conoscere il costo del venduto totale, così come saperlo calcolare, vuol dire includere tutte le componenti necessarie: dalle materie prime alla manodopera, fino ai costi indiretti, come energia, ammortamenti e manutenzioni.
Calcolarlo correttamente significa inoltre avere nero su bianco una documentazione che fornisce un dato essenziale sulla redditività aziendale, oltre a rappresentare uno strumento concreto per migliorare la gestione delle spese, aumentare i margini di profitto e, di conseguenza, rafforzare la competitività sul mercato.
In questo articolo ci concentreremo proprio sul costo del venduto: vedremo alcuni esempi, capiremo come calcolarlo, analizzeremo le differenze rispetto ad altri tipi di costi e risponderemo ad alcune delle domande più frequenti sull’argomento.
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Costo del venduto: definizione e significato
Il costo del venduto rappresenta l’insieme di tutte le spese che un’azienda o un’organizzazione sostiene per produrre e vendere beni o servizi.
Questa voce deve includere costi legati a materie prime, manodopera e altri oneri di produzione. In inglese, è noto come Cost of Goods Sold (COGS) ed è una componente fondamentale per il bilancio aziendale, poiché consente di analizzare la redditività e l’efficienza delle attività economiche.
Per calcolarlo correttamente, è necessario considerare diversi fattori chiave:
- Acquisti effettuati: le spese sostenute per l’acquisto di materie prime e materiali necessari alla produzione.
- Processi produttivi: tutti i costi legati alla manodopera e alla trasformazione delle materie prime in prodotti finiti.
- Rimanenze di magazzino: valutazione delle scorte iniziali e finali, che incide sul costo complessivo del venduto.
Questo tipo di analisi aiuta a comprendere meglio il rapporto tra domanda e offerta (demand and supply) e a prendere decisioni strategiche sui prezzi (pricing), oltre che a ottimizzare l’uso delle risorse e dei flussi di cassa.
Monitorare il costo del venduto permette di ottenere un quadro chiaro sulla redditività aziendale. È uno strumento indispensabile per migliorare la gestione delle risorse, aumentare l’efficienza e pianificare strategie più efficaci. Può anche influire positivamente sulla capacità di competere sul mercato e sulla gestione complessiva del bilancio.
Il costo del venduto non è rilevante solo per le grandi aziende. Anche le piccole attività possono utilizzarlo per migliorare la gestione del capitale, ottimizzare gli investimenti e affinare le strategie di mercato. Un monitoraggio accurato aiuta a prepararsi meglio alle sfide competitive, aumentando le opportunità di successo.
Comprendere e calcolare correttamente il costo del venduto è, quindi, un elemento fondamentale per migliorare la performance economica e la competitività di qualsiasi azienda.
Calcolo costo del venduto
Come detto, il costo del venduto è l’insieme dei costi diretti associati alla produzione e alla vendita di beni o servizi.
È una voce chiave del budget aziendale che aiuta a mantenere l’equilibrio economico. In Italia, gli analisti utilizzano diverse formule per determinarlo, così da avere un’idea chiara dei costi rispetto alle soglie minime.
Tra le formule più utilizzate ci sono:
Metodo delle rimanenze
Questa è la formula del costo del venduto più comune, particolarmente utile per attività commerciali come abbigliamento e negozi in franchising. La formula è semplice:
- Costo del venduto = Rimanenze iniziali + Acquisti netti – Rimanenze finali.
Le rimanenze iniziali sono il valore delle scorte all’inizio del periodo di riferimento. Gli acquisti netti rappresentano il totale degli acquisti effettuati. Le rimanenze finali sono il valore delle scorte alla fine del periodo.
Metodo del costo storico
Si concentra sui costi effettivi di produzione e calcola il costo del venduto sommando:Materie prime utilizzate, manodopera diretta e costi indiretti di produzione.
- Costo del venduto = Materie prime utilizzate + Manodopera diretta + Costi indiretti di produzione.
Metodo del costo standard
Questo metodo serve a verificare come i costi effettivi si discostano dalle aspettative. Può essere una formula molto utile per le startup da utilizzare durante i primi anni di vita. La formula è:
- Costo del venduto = Quantità vendute x Costo unitario standard.
Utilizzare uno di questi metodi, a seconda del settore, aiuta a migliorare la gestione dei costi e la competitività aziendale.
Monitorare questa voce permette di prevedere le perdite, migliorare le strategie sui mercati e ottimizzare l’uso delle risorse. Un’attenta gestione dei costi facilita l’azienda nel raggiungimento dei propri obiettivi.
Costo del venduto: esempio
Vediamo un esempio pratico di calcolo per capire come queste tre formule appena viste possano aiutarci a determinare il costo del venduto.
Se presupponiamo un’azienda con una rimanenza iniziale di magazzino pari a 10.000€, che effettua 50.000€ di acquisti e che a fine anno ha rimanenze pari a 8.000€, il costo del venduto, che abbiamo visto essere pari alle rimanenze iniziali più gli acquisti netti meno le rimanenze finali, è pari a 52.000€.
Il costo del venduto, calcolato con la formula:
Rimanenze iniziali + Acquisti netti – Rimanenze finali,
sarà pari a:
10.000 + 50.000 – 8.000 = 52.000€
Passando al metodo del costo storico, utile per aziende che producono un prodotto utilizzando materie prime e manodopera, il costo del venduto è dato dalla somma di materie prime, manodopera diretta e costi indiretti di produzione.
Se supponiamo 20.000€ di materie prime, 15.000€ di manodopera e 5.000€ di costi indiretti, il costo del venduto dell’azienda sarà pari a 40.000€.
Il costo del venduto si calcola sommando:
Materie prime + Manodopera + Costi indiretti.
Risultato:
20.000 + 15.000 + 5.000 = 40.000€
Infine, con il metodo del costo standard, che abbiamo visto essere utile per valutare scostamenti rispetto ai costi previsti, si calcola moltiplicando le quantità vendute per il costo standard unitario. Se l’azienda vende 1.000 unità in un anno con un costo unitario pari a 30€, il costo del venduto sarà pari a 30.000€.
La formula è:
Quantità vendute x Costo standard unitario,
il costo del venduto sarà:
1.000 x 30 = 30.000€
Componenti del costo del venduto
Le componenti da considerare nel calcolo del costo del venduto sono varie e molte dipendono dalla tipologia di attività. Tuttavia, ognuna di queste ha un impatto diretto sul livello di efficienza aziendale. Ecco perché è importante includerle tutte:
- Materiali diretti e materie prime: Si tratta del costo delle materie prime utilizzate nella produzione, in inglese production, come il legno per i mobili o i tessuti per l’abbigliamento. L’obiettivo qui è mantenere la soglia minima di spreco.
- Manodopera diretta: Include gli stipendi dei lavoratori direttamente coinvolti nella produzione di un bene o servizio. Questi costi devono sempre essere calcolati nei costi totali.
- Costi indiretti: Comprendono spese per l’energia elettrica, l’ammortamento delle attrezzature e la manutenzione. È essenziale che questi costi non superino il marginal rate di sostenibilità definito dall’azienda.
- Costi per l’acquisto per i rivenditori: Se l’azienda non produce direttamente i prodotti ma li rivende, i costi di acquisto sono una delle voci più importanti. Monitorare i prezzi relativi (relative price) del mercato e negoziare condizioni migliori può aiutare a mantenere questa voce più bassa.
- Costi di trasporto e logistica: Riguardano il trasporto delle materie prime e dei prodotti finiti. Una logistica ottimizzata riduce le perdite e migliora il controllo sui costi totali.
- Costi di stoccaggio: Alcune aziende hanno spese di immagazzinamento molto alte. Per questo motivo, è fondamentale migliorare i sistemi di gestione, ad esempio adottando il metodo di rotazione del magazzino più congeniale.
- Costi di imballaggio: L’imballaggio deve trovare il giusto equilibrio tra presentare al meglio il prodotto e non avere un costo eccessivo, che inciderebbe sul prezzo (o price) finale.
- Costi per polizze assicurative: Molte aziende sottoscrivono polizze per mitigare i rischi di furto o danno. Questi costi vanno sempre inclusi nel budget aziendale.
- Costi di smaltimento dei rifiuti: In alcuni settori, i costi per lo smaltimento dei rifiuti sono essenziali e devono essere inclusi per garantire la conformità alle normative vigenti.
Costo del venduto nel conto economico
Il costo del venduto è una voce cruciale presente nel conto economico, posizionata subito dopo i ricavi generati dalle vendite.
Questo dato ha un ruolo centrale perché determina il margine lordo, influenzando direttamente il reddito dell’impresa. Il calcolo, che si ottiene sottraendo il costo del venduto dai ricavi, rappresenta un indicatore fondamentale della salute economica dell’impresa.
Il costo del venduto non agisce in isolamento ma entra in relazione con altre componenti chiave del conto economico, tra cui:
- Capitale proprio: un aumento eccessivo del costo del venduto può erodere il valore del capitale disponibile.
- Domanda aggregata (aggregate demand): variazioni del costo del venduto possono influenzare il comportamento dei consumatori e le dinamiche di mercato.
- Prezzi relativi (relative prices): un costo del venduto elevato rende difficile mantenere prezzi competitivi, penalizzando l’azienda nel confronto con i concorrenti.
Oltre a impattare sulla gestione interna, il costo del venduto ha un’influenza significativa su scenari più ampi, come il sistema dei commerci internazionali (trade) e il mercato monetario (money market). Può incidere su:
- Curve di domanda e offerta: alterando l’equilibrio tra le due, con effetti diretti sul mercato.
- Decisioni governative: politiche fiscali o incentivi possono modificare i costi di produzione, alterando la competitività delle aziende.
Importanza del costo del venduto per la gestione aziendale
Tutte le grandi aziende dovrebbero conoscere a fondo le formule per calcolare il costo del venduto. Queste formule sono strumenti fondamentali per gestire al meglio le attività aziendali e raggiungere obiettivi strategici. Ecco perché sono così importanti:
Determinare il margine lordo
Il margine lordo, dato dalla differenza tra i ricavi totali e il costo del venduto, rappresenta la capacità dell’azienda di coprire i costi e generare profitti.
È un indicatore chiave per valutare la redditività e l’efficienza economica dell’organizzazione.
Identificare inefficienze nella produzione
Monitorare il costo del venduto permette di evidenziare inefficienze nei processi produttivi, come sprechi di materie prime, costi di manodopera eccessivi o costi indiretti troppo alti.
Una volta identificate, queste criticità possono essere affrontate per ridurre le spese complessive e migliorare i risultati economici.
Sostenere decisioni strategiche
Un calcolo accurato del costo del venduto aiuta a fissare prezzi competitivi per i prodotti e a gestire in modo più efficace le scorte e le risorse.
Questo consente alle aziende di adattarsi meglio alle sfide del mercato e di ottimizzare la propria competitività.
Come myPOS può aiutarti nella gestione del costo del venduto
Per una gestione efficiente del costo del venduto e un controllo puntuale delle entrate e delle uscite aziendali, affidarsi a strumenti tecnologici avanzati è fondamentale.
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Domande frequenti
Cos’è il costo del venduto?
Il costo del venduto rappresenta l’insieme di tutti i costi che un’azienda sostiene per produrre un bene o per acquistarlo e rivenderlo ai propri clienti. Include tutte le spese affrontate, come materie prime, manodopera e altri costi correlati.
Come si calcola il costo del venduto?
Il calcolo del costo del venduto varia in base al settore, ma la formula base prevede: rimanenze iniziali + acquisti – rimanenze finali. Esistono anche altri metodi per calcolarlo, come il metodo del costo storico e il metodo del costo standard.
Come influisce il costo del venduto sul margine lordo?
Il margine lordo, ottenuto sottraendo il costo del venduto dai ricavi totali, è un indicatore essenziale per la redditività aziendale. Un aumento del costo del venduto, se non accompagnato da un aumento dei ricavi, riduce il margine lordo e, di conseguenza, la redditività operativa dell’impresa.
Come ottimizzare il costo del venduto?
Per ottimizzare il costo del venduto, è fondamentale ridurre gli sprechi, negoziare condizioni più vantaggiose con i fornitori, migliorare la gestione delle scorte e aumentare l’efficienza operativa del personale, anche attraverso investimenti mirati nella formazione.