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Credito d’imposta: cos’è e come funziona

Cos’è il credito d’imposta e come funziona? Questa è una domanda che interessa praticamente tutti i titolari di Partita IVA, i quali annualmente si rivolgono al proprio commercialista di fiducia alla ricerca di possibili agevolazioni per supportare la propria attività professionale o commerciale.

Tra le varie forme di sostegno alle imprese, i crediti d’imposta rientrano sicuramente tra le opzioni disponibili. In questo articolo esamineremo nel dettaglio cos’è il credito d’imposta e come può essere utilizzato.

Come suggerisce il termine stesso, il credito d’imposta rappresenta un credito che si ha nei confronti dello Stato e che può essere utilizzato per pagare meno tasse o, in generale, ridurre o estinguere i debiti fiscali. Vediamo ora nel dettaglio il funzionamento di questa agevolazione.

Cos’è il credito d’imposta: significato e a chi si rivolge

Il credito d’imposta rappresenta un’agevolazione fiscale concessa a chi svolge un’attività economica, (professionisti autonomi, commercianti o artigiani) e ha debiti nei confronti dello Stato o del Fisco. È definito anche come una modalità per liquidare un tributo o semplicemente come un diritto al credito che si ha nei confronti dello Stato.

Questo beneficio fiscale viene concesso a determinate categorie di imprese che effettuano specifici investimenti o soddisfano particolari requisiti.

Nel corso del 2023, sono state introdotte e confermate diverse misure che consentono ai titolari di partita IVA di accedere al credito d’imposta. In taluni casi è anche possibile chiedere e ottenere il rimborso in sede di presentazione della dichiarazione dei redditi come anche di cedere il credito ad altre imprese e in questo caso si parla di cessione del credito.

È importante notare che ogni anno vengono previsti nuovi crediti d’imposta dallo Stato italiano, e per conoscere le informazioni specifiche riguardanti i crediti d’imposta disponibili, è necessario consultare l’ultima legge di bilancio. Per il 2023, tali informazioni sono contenute nella legge 197/2022.

Tra le categorie di imprese che possono ottenere il credito d’imposta rientrano ad esempio:

  • Start-up
  • PMI creative
  • Aziende agricole che consumano carburanti
  • Giovani imprenditori agricoli,
  • PMI che investono in attività di R&D
  • Strutture ricettive con certificazione di sostenibilità

Come funziona il credito d’imposta

Il credito d’imposta è un beneficio fiscale a cui le imprese possono accedere. Il funzionamento consiste nel segnalare telematicamente la compensazione utilizzando il modello F24, che può essere trovato sul sito web dell’Agenzia delle Entrate. È sufficiente inserire il “codice tributo” appropriato nella sezione erario del modello F24. È importante notare che questi crediti non devono essere considerati nel calcolo di:

L’importo del credito d’imposta a cui un’impresa ha diritto varia a seconda del bando a cui partecipa. Un esempio di questo è il credito d’imposta 4.0, che riguarda gli investimenti in beni strumentali. In questo caso, l’impresa può ottenere fino al 40% di credito d’imposta calcolato sul costo dell’investimento sostenuto.

Accedere a queste e altre tipologie di agevolazioni è importante perché consente una significativa riduzione dell’imposta dovuta.

Questo fornisce uno strumento per lo sviluppo del proprio business, offrendo uno sconto concesso dallo Stato che accetta di ricevere un’imposta ridotta. La percentuale di sconto varia a seconda delle disposizioni stabilite nel bando a cui l’impresa partecipa. È quindi fondamentale verificare le spese ammissibili e l’importo massimo di credito d’imposta a cui si ha diritto per sfruttare al meglio queste agevolazioni.

Credito d’imposta come si calcola: esempio pratico

Premesso che il calcolo preciso del credito d’imposta è un’operazione che è bene delegare a figure professionali, come commercialisti o consulenti interni o esterni all’azienda, è possibile avere un’idea generale su come calcolare il credito d’imposta conoscendo la percentuale di imposta riconosciuta e l’importo totale delle spese ammissibili. Di seguito sono riportati i passaggi per calcolare il credito d’imposta:

  1. Determina il totale delle spese sostenute e ammissibili. Ad esempio, ipotizziamo di aver sostenuto un investimento di 200.000 euro.
  2. Applica la percentuale di credito d’imposta riconosciuta alla spesa sostenuta. Supponiamo che lo stato riconosca il 30% di credito d’imposta, quindi otteniamo 60.000 euro di credito d’imposta (200.000 euro * 30%).
  3. Sottrai il credito alle tasse. Durante il versamento dell’imposta, indica nel modello F24 che benefici di un credito di 60.000 euro e versa solo l’ammontare risultante dalla somma delle imposte totali da pagare meno il credito di cui stai beneficiando.

È importante fare attenzione a verificare quale tipologia di imposta può essere ridotta mediante il credito d’imposta. Ad esempio, puoi utilizzare il credito d’imposta per ridurre imposte come:

  • Imposta sul Reddito delle Società (IRES)
  • Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (IRPEF)
  • Imposta Regionale sulle Attività Produttive (IRAP)
  • Imposta Municipale Unica (IMU)
Differenza tra credito d'imposta e finanziamento

Differenza tra credito d’imposta e finanziamento

La differenza tra il credito d’imposta e il finanziamento è significativa. Il credito d’imposta è un beneficio che consente di ridurre l’importo delle imposte da pagare allo Stato in relazione a determinati investimenti. Il finanziamento si riferisce alla possibilità di ottenere direttamente una somma di denaro da utilizzare per l’attività economica. Il finanziamento può essere concesso da enti diversi:

  • Stato
  • Banca
  • Investitori privati

Il finanziamento altro non è che un prestito da restituire negli anni a un tasso generalmente competitivo.

Per fare un esempio pratico, poniamo si desideri aprire un centro estetico e si ha bisogno di fondi per avviare l’attività, acquistare attrezzature e ristrutturare i locali, è possibile richiedere un finanziamento da restituire nel tempo.

È importante notare che entrambe le agevolazioni, sia il credito d’imposta che il finanziamento, sostengono lo sviluppo dell’attività nel corso del tempo. Mentre il credito d’imposta riduce l’onere fiscale, il finanziamento fornisce liquidità aggiuntiva per sostenere l’attività e finanziare gli investimenti necessari.

Come registrare un credito d’imposta?

Per registrare un credito d’imposta, è necessario consultare il modello specifico relativo alle modalità di comunicazione del credito, che varia in base alla tipologia di credito d’imposta richiesto. In generale, il processo di registrazione richiede i seguenti passaggi:

  • Scaricare il modello: È necessario scaricare il modello fornito dall’Agenzia delle Entrate, che è disponibile sul loro sito web o presso gli uffici competenti. Il modello sarà specifico per la tipologia di credito d’imposta richiesto.
  • Compilazione delle sezioni: Nel modello, occorre compilare le sezioni richieste. Ad esempio, nel frontespizio, verranno richiesti i dati del beneficiario del credito, il codice ATECO dell’attività e il codice relativo al credito richiesto. Nel quadro A, si dovrà indicare l’ammontare effettivo dei crediti maturati, ripetendo il codice del credito e l’importo del credito maturato precedentemente calcolato in percentuale. Nel quadro B, si dovrà fornire la documentazione che attesta il possesso dei requisiti necessari per accedere al credito.
  • Firma digitale e invio: Una volta completata la compilazione, i documenti devono essere firmati digitalmente e inviati all’Agenzia delle Entrate tramite i servizi telematici messi a disposizione. Questo può essere fatto utilizzando un’apposita firma digitale o un sistema di autenticazione telematica.

Credito d’imposta: conclusione

In questo approfondimento abbiamo fornito una guida su cos’è il credito d’imposta, spiegando come funziona, come calcolarlo e quali differenze presenta rispetto al finanziamento.

Indipendentemente dall’attività economica che si gestisce, è consigliabile controllare le agevolazioni offerte dallo Stato alle imprese.

Accedere a tali strumenti comporta numerosi vantaggi, come la riduzione delle tasse e l’accesso a fondi essenziali per la crescita e l’innovazione. Il successo dell’organizzazione dipende non solo dalla capacità di acquisire clienti, promuoversi e reclutare i talenti giusti, ma anche dalla capacità di cogliere le opportunità promosse ogni anno a favore dell’imprenditorialità e del sostegno alle imprese.

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