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Che cos’è una startup e come funziona

Una startup è un’azienda recentemente fondata, innovativa, scalabile e con un elevato potenziale di crescita. È gestita da un numero limitato di persone ed è alla ricerca di finanziamenti per sostenere la fase iniziale di sviluppo e crescita.

Qualsiasi attività che opera in qualsiasi settore e possiede tali caratteristiche può essere definita una startup.

Il suo funzionamento è simile a quello di un’azienda che opera sul territorio italiano. La società ha una Partita IVA, è iscritta al Registro delle Imprese e solitamente si impegna nella ricerca, nella commercializzazione o ha l’intenzione di commercializzare presto uno o più prodotti o servizi.

Tuttavia, è importante non confondere questo concetto con un’altra tipologia di startup presente in Italia, chiamata “startup innovativa”. Anche queste sono giovani imprese caratterizzate da un forte elemento tecnologico e considerate ad alto potenziale di crescita. Lo status di startup innovativa è regolamentato dalla legge italiana, in particolare dalla legge 179/2012.

Essere riconosciuti come startup innovativa permette di accedere a specifiche agevolazioni, tra cui costi ridotti per la costituzione, incentivi agli investimenti, agevolazioni fiscali e crediti d’imposta.

Per essere considerate startup innovative, queste imprese devono soddisfare diverse condizioni, tra cui:

  • Essere costituite da non più di 60 mesi.
  • Essere registrate in Italia.
  • Non distribuire utili.
  • Sviluppare, produrre e commercializzare prodotti o servizi innovativi.

Startup: significato e definizione

Per quanto concerne il significato di una startup, a livello generale si tratta di un’impresa gestita da giovani, generalmente laureati, che decidono di avviare un’impresa sviluppando un servizio o un prodotto dall’alto contenuto tecnologico.

Per centrare al meglio la definizione di startup, il prodotto o il servizio dovrebbe essere caratterizzato dall’unicità, ovvero non dovrebbero esistere prodotti o servizi simili già presenti sul mercato, o comunque dovrebbe avere elementi distintivi che lo rendono senza dubbio diverso dagli altri.

Questi elementi distintivi, tra l’altro, sono essenziali per ottenere un diritto d’uso esclusivo della creazione, ossia il cosiddetto brevetto.

Con il termine startup si intende anche la natura dell’azienda che deve essere scalabile. Ciò significa che l’organizzazione ha l’obiettivo di espandersi rapidamente sui mercati grazie a forti investimenti iniziali e a collaborazioni strategiche stipulate con diverse tipologie di partner.

Per quanto riguarda i settori in cui queste società operano, sebbene la maggior parte siano concentrate nel settore tecnologico, non mancano realtà di successo in ambiti:

  • Salute
  • Energia
  • Agricoltura
  • E molti altri

Infine, se vogliamo ulteriormente comprendere il significato di startup, possiamo basarci anche sulla traduzione letterale del termine in italiano, “avvio” o “inizio”.

Questa traduzione, in un contesto imprenditoriale, ci aiuta a capire che si tratta di imprese che sono agli inizi e che mirano rapidamente a conquistare una fetta di mercato e, a seconda dei casi, a diventare PMI innovative o ad essere acquisite da organizzazioni più grandi.

Caratteristiche di una startup

Attendendoci alla generale definizione di startup, possiamo individuare alcune caratteristiche comuni in tutte queste attività. Ecco le principali:

  • Innovazione: La componente innovativa differenzia la startup da altre tipologie d’impresa. Questa caratteristica si manifesta, ad esempio, nei materiali utilizzati, nelle funzionalità del prodotto realizzato o nelle modalità di distribuzione del prodotto o servizio al cliente.
  • Età dell’azienda e dei soci: Le startup sono tendenzialmente attività di recente costituzione, gestite da giovani imprenditori. In linea di massima, si considera una startup il periodo compreso tra il primo e il terzo anno di attività.
  • Potenziale di crescita e scalabilità: Le startup nascono con l’obiettivo di crescere rapidamente. Ciò implica che gli sforzi dei suoi gestori sono orientati all’acquisizione di capitali e all’implementazione di tecniche per conquistare quote di mercato, sia a livello nazionale che internazionale.
  • Rischio d’impresa: Sebbene tutte le attività imprenditoriali comportino un certo grado di rischio, nelle startup tale rischio è maggiormente elevato. Il tasso di fallimento di queste tipologie d’impresa è superiore, dovuto a vari motivi, come la sostanziale mancanza di esperienza dei soci e le difficoltà nel reperire i fondi necessari per coprire le attività di ricerca, sviluppo e acquisizione di clienti.
  • Ricerca di finanziamenti: Un’altra caratteristica delle startup risiede nella necessità di cercare finanziamenti esterni essenziali per sostenere le attività di ricerca, sviluppo, prototipazione del prodotto e lancio sul mercato. Gli investitori possono appartenere a diverse categorie, tra cui gli investitori privati (Business Angels), i venture capitalist (VC), gli acceleratori e gli incubatori, i governi e gli enti pubblici.

Tipi di startup

Dopo aver compreso cos’è una startup e come funziona, concentriamoci sulle diverse tipologie di startup che è possibile considerare di aprire. Sebbene le caratteristiche sopra menzionate rimangano le stesse, queste innovative attività possono essere di diversi tipi. Le principali sono:

  • Startup scalabili: nascono con l’obiettivo principale di conquistare rapidamente i mercati internazionali, cercando di attrarre grandi capitali esterni. Nella maggior parte dei casi, si tratta di imprese operanti nel settore delle tecnologie. Twitter, Uber o Facebook sono solo alcuni esempi di startup scalabili di successo.
  • Startup autofinanziate: si tratta di micro-attività spesso gestite a conduzione familiare e presenti anche nei piccoli paesi. Sono la tipologia d’attività più distante dalla definizione tipica di startup, non avendo necessariamente bisogno di grandi finanziamenti esterni per avviarsi e non sempre perseguendo l’obiettivo di crescere rapidamente sul mercato.
  • Lifestyle startup: qui rientrano tutte le startup create con l’obiettivo di fornire un servizio o un prodotto che risponda alle esigenze di gruppi di persone accomunate da simili interessi e passioni (fitness, alimentazione, moda, viaggi). Ad esempio, Airbnb e Peloton sono due esempi di lifestyle startup.
  • Buyable startup: in questo caso, la startup nasce con l’intento di sviluppare un prodotto o un servizio che possa interessare grandi aziende già presenti sul mercato. Lo scopo è ottenere rapidamente successo e vendere la startup a società più grandi. Ad esempio, l’acquisizione di WhatsApp da parte di Facebook nel 2014 è un chiaro caso di buyable startup.
  • Big business startups: sono startup fortemente orientate all’innovazione, che dispongono di grandi capitali da investire in attività di ricerca e sviluppo. Sono società che nascono con il preciso intento di diventare leader del settore, intercettando le esigenze del mercato. Esempi di big business startups sono aziende come Netflix e Tesla.
  • Startup sociali: sono startup senza scopo di lucro che si pongono obiettivi come la lotta alla povertà o la promozione dell’inclusività sociale. Esempi di tali attività sono TOMS Shoes e Kiva.

Come si avvia una startup?

Avviare una startup in Italia non differisce molto dal processo di avvio di qualsiasi altra attività imprenditoriale. Tuttavia, ci sono alcuni passaggi chiave da seguire per garantire una buona partenza. Ecco una guida migliorata per avviare una startup di successo:

  • Valutare l’idea e i soci: Prima di tutto, è fondamentale valutare se l’idea imprenditoriale e i soci coinvolti soddisfano i requisiti per aprire una startup innovativa. Questo permette di accedere a incentivi e agevolazioni che possono facilitare l’accesso ai finanziamenti e la crescita aziendale.
  • Elaborare un business plan: La creazione di un business plan solido è essenziale per comprendere appieno le potenzialità del prodotto o servizio che si intende sviluppare, commercializzare e proporre al pubblico. Il business plan aiuta a delineare la strategia aziendale, a valutare il mercato e a pianificare le attività future.
  • Stimare le risorse necessarie: È importante stimare in anticipo le risorse finanziarie necessarie per avviare e far crescere la startup. A seconda dell’idea imprenditoriale, possono essere richieste diverse risorse. È fondamentale garantire un adeguato finanziamento, sia attraverso risorse personali che tramite investitori, per coprire le spese iniziali.
  • Creare un team di lavoro: Un capitale umano qualificato e diversificato è essenziale per avviare e gestire con successo la startup. Assicurarsi di avere un team con le competenze necessarie per portare avanti l’idea imprenditoriale e affrontare le sfide future.
  • Costituire la società: Consultare un commercialista è importante per scegliere la forma societaria più adatta alle esigenze della startup e per completare tutti gli adempimenti burocratici necessari per la sua costituzione.
  • Lavorare sul lancio del prodotto o servizio: È fondamentale sviluppare un prototipo iniziale del prodotto o servizio nel minor tempo possibile per ottenere un feedback diretto dal mercato. Questo aiuta a valutare la risposta del pubblico e a effettuare eventuali miglioramenti.
  • Raccogliere feedback e continuare a svilupparsi: Dopo aver perfezionato il prodotto o servizio in base ai feedback ricevuti, è importante promuovere la startup e cercare di espandersi rapidamente per generare i primi profitti. Questi profitti saranno essenziali per sostenere la crescita continua dell’azienda.

Seguendo questi passaggi, avrai maggiori possibilità di avviare una startup di successo. Quando l’idea imprenditoriale è valida, il team è qualificato e le risorse sono sufficienti, ci sono ottime opportunità di successo nella nuova attività imprenditoriale.

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Quali sono i costi per avviare una startup

Da poche migliaia di euro a diverse centinaia di migliaia di euro. I costi per avviare una startup possono variare notevolmente a seconda del tipo di attività che si intende avviare. Un business plan aiuta a ottenere una stima precisa dei costi iniziali, fissi e variabili che si andranno ad affrontare. In linea di massima, le principali voci di costo da inserire nel business plan e da calcolare sono le seguenti:

  1. Iter burocratico: comprende i costi per costituire la società, i costi per il notaio e tutte le spese amministrative necessarie.
  2. Studi e locali: si devono considerare i costi per l’acquisto o l’affitto di uffici e locali.
  3. Attrezzature e macchinari: rientrano i costi per l’acquisto di macchinari, software e qualsiasi risorsa necessaria per l’attività.
  4. Personale: comprendono i costi per gli stipendi, nonché i contributi previdenziali da corrispondere.
  5. Attività per ricerca e sviluppo: includono tutti i costi fissi e variabili per attività come la creazione del prototipo, lo sviluppo in serie del prodotto, la registrazione del brevetto e così via.
  6. Attività promozionali e di marketing: rientrano tutte le attività per farsi conoscere online e offline, nonché le spese per creare un brand e l’organizzazione o la partecipazione ad eventi.

In definitiva, le voci di costo sono molteplici ed è per questo che è imprescindibile effettuare una stima precisa e realistica di tutte le spese che si andranno ad affrontare, al fine di evitare di non avere le risorse necessarie per portare avanti l’attività.

Startup: le conclusioni

In questo approfondimento siamo partiti da una definizione di startup per poi vedere cos’è, le caratteristiche, le diverse tipologie e i costi necessari per aprirne una.

Qualunque sia la tua idea imprenditoriale, noi di myPOS siamo al tuo fianco offrendoti soluzioni innovative e funzionali che possono sostenerti dall’inizio e durante l’intera avventura.

In particolare, vi invitiamo a dare un’occhiata alle nostre soluzioni POS mobili e ai nostri servizi Conto Business.

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